10/07/16

RAGUSA 14 LUGLIO 2016, CELEBRAZIONI IN ONORE DI SAN CAMILLO DE LELLIS SANTO PATRONO DEGLI INFERMIERI

In occasione della permanenza della Madonna del Carmelo nella cappella dell’ospedale Civile, giovedì 14 luglio il collegio di Ragusa dell’Ipasvi ha promosso due momenti per ricordare la figura di San Camillo de Lellis, patrono degli infermieri e degli operatori sanitari. In particolare, alle 11 sarà celebrata la santa messa con la benedizione degli infermieri e degli operatori sanitari oltre alla recita dell’atto di affidamento alla Madonna del Carmine.  
 
 
 


 
Alle 17, invece, il momento giubilare con il passaggio attraverso le porte della Misericordia nei reparti dell’ospedale Civile. L’iniziativa sarà avviata in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, diretto da don Giorgio Occhipinti, e con il nucleo provinciale Cives, di cui è presidente Giuseppe Occhipinti.
 
“Oggi, la professione sanitaria, quella degli infermieri in particolare – dice il presidente del collegio Ipasvi di Ragusa, Gaetano Monsù – attraversa un momento molto complesso. Da un lato, infatti, si accrescono le competenze, dall’altro gli ospedali o, comunque, le strutture sanitarie si sguarniscono, per i tagli che trasversalmente interessano tutti, rendendo indispensabile un surplus di attività che non è affatto semplice colmare. Ad esempio, nonostante sia il periodo delle ferie estive, non tutti possono accedervi come previsto dal contratto proprio per le carenze di personale e perché comunque la grande responsabilità del professionista è sempre di quella di mettere il paziente sopra ogni cosa. A fronte di tutto ciò, abbiamo ritenuto opportuno dedicare una giornata al patrono degli infermieri e degli operatori sanitari, cercando di recuperare quello spirito originario della nostra professione che nella sua attività San Camillo incarnava nella maniera più altruistica possibile. Invitiamo tutti i colleghi a partecipare e ad animare questi momenti che servono anche a dare vita a momenti di confronto di un certo spessore”.
 
Di nobile famiglia, nato a Bucchianico, nelle vicinanze di Chieti, il 25 maggio 1550, Camillo de Lellis fu soldato di ventura. Persi i suoi averi al gioco, si mise al servizio dei Cappuccini di Manfredonia. Convertitosi ed entrato nell’Ordine, per curare una piaga riapertasi tornò a Roma nell’ospedale di San Giacomo degli Incurabili, dove si dedicò soprattutto ai malati. Si consacrò a Cristo Crocifisso, riprese gli studi al Collegio Romano e, divenuto sacerdote nel 1584, fondò la «Compagnia dei ministri degli infermi». L’ordine dei Camilliani si distinse da altri per lo spirito della sua opera legata alla carità misericordiosa e per l’abito caratterizzato dalla croce rossa di stoffa sul petto. De Lellis pose attenzione unicamente ai malati, ponendo le basi per la figura dell’infermiere e del cappellano quali li vediamo oggi. Morì a Roma il 14 luglio 1614 e venne canonizzato nel 1746.