Conclusa l’esperienza CIVES al XVII Congresso della Federazione IPASVI con un bilancio più che positivo. Molte infatti le occasioni di confronto attraverso i molteplici contatti avuti dal team CIVES allo stand della nostra Associazione .
Attraverso questi contatti e dalle domande che i colleghi di tutta Italia ci hanno rivolto, abbiamo percepito molta curiosità sulle attività che l’Associazione ha svolto nel tempo. Tutto ciò ci ha permesso di far conoscere non solo lo storico di CIVES ma le idee che intendiamo portare avanti nel prossimo futuro.
L’infermieristica di Protezione Civile, che da tempo consideriamo una specializzazione da perseguire e che riteniamo di aver ampiamente contribuito a costruire , può essere un nuovo contenitore a geometria variabile dove possono collocarsi e risultare vincenti figure come l’infermiere di comunità o l’infermiere a tutela della popolazione fragile.
Grande è infatti l’ esperienza che abbiamo vissuto in tutti questi anni che ci permettono di dire che se è importante un infermiere di comunità per un territorio , lo è ancor di più se questa figura opera in una comunità che è vittima di calamità nel suo territorio.
Grande è infatti l’ esperienza che abbiamo vissuto in tutti questi anni che ci permettono di dire che se è importante un infermiere di comunità per un territorio , lo è ancor di più se questa figura opera in una comunità che è vittima di calamità nel suo territorio.
In questo grande congresso , abbiamo vissuto momenti emozionanti e ricchi di contenuti, e notevole è stato come sempre il contributo di Annalisa Silvestro e di tutto il Comitato Centrale, così pure per gli interventi di tutti gli autorevoli ospiti che hanno contribuito al successo dell’evento.
Anche CIVES , è stata parte di questa squadra con il filmato che ha chiuso l’ultima tavola rotonda e che ha riguardato un aspetto del nostro silenzioso e speriamo apprezzato lavoro . Ringraziamo per questo la Dr.ssa Rita Maricchio , la Proformat e tutto il Comitato Centrale per averci dato questo grande onore .
Noi ci rimettiamo a lavorare come facciamo sempre , consapevoli del fatto che il nostro lavoro potrà continuare ad essere apprezzato e condiviso da tutti i colleghi italiani .