06/12/14

IPASVI E SINDACATO. SCALATA CONTRO GLI INFERMIERI!


di Cristiano Domenico Ciro


“L’assistenza è un’arte; e se deve essere realizzata come un’arte, richiede una devozione totale ed una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano il tempio dello spirito di Dio. È una delle Belle Arti. Anzi, la più bella delle Arti Belle”.

Florence Nightingale. Come darle torto.

Noi infermieri siamo una categoria di professionisti che oltre alle elevate capacità intellettuali e professionali, siamo i detentori di un bagaglio morale senza pari. 

Abbiamo la capacità di donare un sorriso a chi non riesce più a sorridere, abbiamo la virtù di rendere la morte come un atto di vita dignitoso.

Abbiamo la forza morale di stringere la mano a chi ha bisogno di affetto e comprensione, anche quando l’attività lavorativa ci impone dei ritmi stressanti. Siamo infermieri e questa parola racchiude tanti concetti.

A volte però, mettiamo da parte la nostra moralità e ci lasciamo influenzare da quelli che possono essere motivi personali. Molto spesso, noi infermieri, per primi, non amiamo la nostra professione, e mettiamo in atto atteggiamenti che portano alla stessa un danno di immagine e non solo. In questo periodo in numerosi collegi IPASVI si sono tenute le elezioni per il rinnovo dei rappresentanti degli stessi, in altri collegi le elezioni sono oramai prossime. Abbiamo purtroppo, e sottolineo purtroppo, assistito a tentativi di scalata all’Ipasvi, attraverso l’utilizzo di svariate forme discutibili di propaganda. In primis si è passati dall’attacco diretto alla presidente della FNC IPASVI Annalisa Silvestro e al vicepresidente Gennaro Rocco, attacchi proseguiti con una feroce critica al merito dei risultati prodotti in termini di aspettative degli infermieri.
 


A molti però sfugge il fatto che la nostra professione ha ottenuto negli ultimi vent’anni un enorme processo evolutivo. Evoluzione che ha portato ad un radicale cambiamento nella formazione, passata da un corso regionale, ad un corso di laurea, portando gli infermieri ad acquisire capacità e competenze che di fatto registrano un miglioramento qualitativo dell’assistenza al cittadino, nonché un miglioramento del SSN italiano. C’è stato il passaggio dall’infermieristica tecnica all’infermieristica intellettuale ( legge 739/94), è stato introdotto il concetto di autonomia professionale ( legge 42/99), è stata individuata la figura dell’infermiere specialista e dell’infermiere magistrale, il dirigente infermieristico, l’infermiere forense ed ora si parla di competenze avanzate. In tutto ciò ha svolto un ruolo fondamentale l’IPASVI. Anche e soprattutto l’attuale dirigenza della FNC e dei collegi provinciali tutti. 


Questo perché l’Ipasvi è la casa di tutti gli infermieri. E rappresenta tutta la categoria, non solo una parte. Abbiamo assistito a feroci critiche messe in piedi da laureati di altre professioni, abbiamo assistito al becero tentativo di influenzare l’opinione degli infermieri con dei gadget, caricacellulari o saturimetri. Io infermiere sono offeso da ciò. Sono offeso dal fatto che si pensa di manipolare la nostra capacità di giudizio con un misero oggettino. Si propongono come il cambiamento, come i detentori di una verità assoluta, ma che in realtà non è altro che una verità distorta. Si accusa l’ Ipasvi di non essere riuscita a combattere il demansionamento, la carenza di organico, turni massacranti, adeguamento dello stipendio. Ma dimenticano di dire che queste sono problematiche sindacali, espressione di un fallimento sindacale, proprio soprattutto di un sindacato di categoria.

Avessero impiegato risorse economiche, umane ed intellettuali per la risoluzione di queste problematiche, anziché per la scalata ipasvi, forse avrei parlato delle analogie evolutive a completamento dei risultati enormi ottenuti fin qui e sopra descritti. Una categoria unita è una categoria forte che meglio riesce a farsi carico delle problematiche degli infermieri.

Prossimamente a Catania si terranno le elezioni Ipasvi provinciali, sembrerebbe che anche qui, un sindacato, con una propria lista con tanto di logo del sindacato, tenti la scalata ( tra l’altro perdente in gran parte dei collegi Ipasvi italiani, in ultimo quel di Alessandria, Collegio a cui faccio i miei più sinceri auguri per l’attività di rappresentanza per i prossimi tre anni), scalata operata a mezzo di saturimetri in regalo a chi vota quella lista, saturimetri acquistati con i soldi degli iscritti di quel sindacato, facendo diventare così l’Ipasvi di Catania una problematica sindacale, evidentemente gli infermieri catanesi non hanno di altri problemi di vera natura sindacale. 

Ma cosa succederebbe se un collegio Ipasvi non fosse altro che una succursale del sindacato? Il collegio promuove attività formative, le stesse attività sono promosse dal sindacato, se entrambi hanno gli stessi infermieri che li dirigono, non ci sarebbe un conflitto d’interessi, al punto che magari verrà privilegiato un ente anziché un altro? Il collegio offre sportello di assistenza legale, e anche il sindacato, non ci sarebbe anche qui un palese conflitto d’interessi? Il collegio rappresenta tutti gli infermieri di quella provincia, il sindacato solo gli iscritti, un collegio ad impronta di quel sindacato, si rivolgerà allo stesso modo all’infermiere non iscritto a quel sindacato o iscritto ad altro sindacato? L’IPASVI non ha e spero che non avrà mai una connotazione sindacale. 

Infermieri, il cambiamento consiste nel fatto di diventare una categoria unita, che rifiuta ogni tentativo di destabilizzazione. Infermieri Catanesi, scegliete i candidati che ritenete migliori, e maggiormente rappresentativi per l’apporto che possono dare alla professione e non lasciatevi influenzare da un saturimetro regalato…. Ma di questo ne sono certo. Siete Infermieri, persone emotivamente, professionalmente ed intellettualmente vive.