Il presidente del Collegio Ipasvi di
Ragusa, Gaetano Monsù, la consigliera Maria Iozzia, il presidente di CIVES Ragusa, Giuseppe Occhipinti ed il volontario CIVES Roberto Frasca, hanno partecipato, nella qualità di istruttori del
Training site american heart association di Comiso, che gestisce la formazione
del progetto “Riprendiamoci il cuore”, all’iniziativa tenutasi nei giorni
scorsi alla Scuola regionale di sport della Sicilia con sede a Ragusa. In
particolare, grazie alla quinta commissione consiliare del Comune capoluogo
presieduta da Giovanni Di Mauro, al Training site american heart
association di Comiso e all’Asp, è stato possibile formare 80 tra agenti
della polizia di Stato, agenti della polizia municipale e personale delle
aziende e organizzazioni che hanno aderito al progetto concernente l’utilizzo
di defibrillatori.
“L’arresto cardiorespiratorio improvviso
– spiegano Monsù, Occhipinti e Biagio Turtula del Training site american
heart association di Comiso – è una delle principali cause di morte nei
Paesi industrializzati, con stima di pazienti colpiti in Italia pari a 58.000
all’anno e cioè 156 al giorno (uno ogni 9 minuti). Inesorabilmente, ogni minuto
che passa dal momento dell’insorgere dell’arresto cardiaco, si riduce del 10%
la possibilità di sopravvivenza di un individuo e, quindi, dopo 10 minuti la possibilità di vita è ridotta a rarissimi casi. La morte improvvisa è dovuta, nella maggioranza dei casi,
ad un’aritmia cardiaca chiamata fibrillazione ventricolare, che può anche essere
il primo, e purtroppo fatale, sintomo di un problema di cuore. I meccanismi
elettrici che regolano il battito cardiaco possono ad un certo punto
“impazzire”, ed il cuore non è più in grado di pompare adeguatamente il sangue. La persona colpita cade a terra incosciente e, se non si
interviene nella maniera giusta, muore entro 10 minuti circa. L’unico modo per
interrompere l’aritmia e quindi salvare la vita è quello di erogare, con un
defibrillatore, una scarica elettrica sul torace in un lasso di tempo che è
talmente breve da rendere inutili, nella maggior parte dei casi, i pur efficaci
sistemi di emergenza presenti nel nostro Paese. Il successo del trattamento è
quindi legato al tempo: abbiamo a disposizione pochi minuti per salvare una
vita”.
L’obiettivo è
anche quello di garantire, attraverso il progetto di defibrillazione precoce
“Riprendiamoci il cuore”, interventi efficaci nei confronti dei cittadini. Le
apparecchiature sono state dislocate in dieci siti e attraverso l’adeguata
formazione dovrebbe essere possibile costituire una rete adatta su tutto il
territorio comunale di Ragusa. Alla fase di formazione sono intervenuti anche
il questore di Ragusa Giuseppe Gammino e il dirigente delle sezione Volanti
Antonino Ciavola.
martedì 23 aprile A RAGUSA si è tenuta la cerimonia della Consegna dei 10 Defibrillatori del progetto, location è stata la prestigiosissima Villa Dipasquale GRG eventi